la rizosfera
Il mondo interconnesso dei microrganismi nella rizosfera

LA RIZOSFERA
IL MONDO INTERCONNESSO DEI MICRORGANISMI NELLA RIZOSFERA

Le piante sono organismi viventi che hanno un apparato radicale molto ampio, attivo e coinvolto in rapporti complessi con milioni di altri organismi.
Forse non tutti sanno che una qualsiasi pianta ha di norma un apparato radicale più esteso di quanto sia sviluppata la sua parte aerea. Nel caso di grandi alberi, questa considerazione può stupire.
Anche nel suolo la situazione è più complessa di quanto si pensava. Negli ultimi decenni studi e sperimentazioni hanno dimostrato che nella rizosfera, cioè nella parte del suolo in prossimità delle radici, avvengono una serie di innumerevoli interazioni simbiotiche tra le radici della pianta e funghi, batteri, virus ed altri microrganismi presenti nel terreno.
Il numero dei microrganismi coinvolti è impressionante: sono decine di migliaia in un solo grammo di terreno della rizosfera. Sono quindi milioni i microrganismi che interagiscono con l’apparato radicale di una pianta.

Le piante sono organismi viventi che hanno un apparato radicale molto ampio, attivo e coinvolto in rapporti complessi con milioni di altri organismi.
Forse non tutti sanno che una qualsiasi pianta ha di norma un apparato radicale più esteso di quanto sia sviluppata la sua parte aerea. Nel caso di grandi alberi, questa considerazione può stupire.
Anche nel suolo la situazione è più complessa di quanto si pensava. Negli ultimi decenni studi e sperimentazioni hanno dimostrato che nella rizosfera, cioè nella parte del suolo in prossimità delle radici, avvengono una serie di innumerevoli interazioni simbiotiche tra le radici della pianta e funghi, batteri, virus ed altri microrganismi presenti nel terreno.
Il numero dei microrganismi coinvolti è impressionante: sono decine di migliaia in un solo grammo di terreno della rizosfera. Sono quindi milioni i microrganismi che interagiscono con l’apparato radicale di una pianta.
E come le regole che governano la biodiversità ci insegnano, maggiore è il numero delle interazioni tra le radici e i microrganismi della rizosfera, migliori sono i meccanismi di sopravvivenza e la produttività delle piante stesse, la loro crescita e il loro sviluppo.
L’apparato radicale è la parte più importante per la vita di una pianta. Non è un caso che gli agronomi più attenti hanno incominciato a pensare che il benessere del fusto, dei rami, del fogliame, dei fiori e dei frutti dipenda principalmente dallo stato dell’apparato radicale. E che questo è molto influenzato dallo stato della sua rizosfera.
Purtroppo in alcune situazioni la monocultura, l’uso e l’abuso di fertilizzanti chimici e situazioni di siccità hanno degradato il suolo agricolo, compromettendo fortemente l’ecosistema microbiologico del terreno e le sue interazioni con le radici delle piante. Anche l’uso di concimi chimici a lenta cessione non sono adatti a mantenere in salute i microrganismi del terreno e perciò andrebbero evitati se si vuole un apparato radicale sano e forte. Il biochar AMAZZONIA è la soluzione perfetta per ripristinare e favorire il benessere dei microrganismi della rizosfera, e di conseguenza anche dello stato dell’apparato radicale e di tutta la pianta.

Ingrandimenti al microscopio elettronico delle spore delle micorrize, di forma sferica, e delle loro ife sottili. Le spore sono disperse nel terreno, e quando si attivano sviluppano le ife che si allungano e penetrano le radici delle piante, creando una rete con reciproci vantaggi per entrambi gli organismi, fungo e pianta.
La modalità di impiego del biochar è relativamente semplice. Con un semplice bastone, o meglio con un palo iniettore, e cercando di evitare di danneggiare le radici, si dovranno praticare uno o più fori verticali relativamente vicini al fusto della pianta che si vuole curare. In questi fori si inserirà il biochar AMAZZONIA, inoculato o meno di microrganismi per aiutare le piante in due modi diversi:
1. Il primo modo prevede l’inserimento nella rizosfera del biochar AMAZZONIA tal quale, senza altri additivi per aiutare i microrganismi già presenti.
Questa operazione sfrutta la presenza nel biochar AMAZZONIA di innumerevoli microcavità che forniscono ai microrganismi già presenti nel terreno un eccellente habitat, una protezione che consente loro di prosperare e svilupparsi.
Organismi come i funghi micorrizici ricercano ed apprezzano il materiale carbonioso del biochar amazzonia. In sua presenza crescono e sviluppano un denso reticolo di sottili filamenti, le ife, che si allungano in profondità nel terreno. Tra radici e funghi micorrizici avviene una simbiosi mutualistica. Le micorrize ricevono dalle radici principalmente zuccheri ed altri composti organici. Inoltre assorbono i gas che derivano dalla respirazione delle radici, ossigeno e anidride carbonica. In cambio cedono alle radici delle piante elementi nutritivi ed acqua.
Una pianta colonizzata da funghi micorrizici avrà un apparato assorbente molto più potenziato che le consentirà di avere a disposizione più nutrienti e più acqua. Questo le permetterà di essere più forte e resistente.
2. Il secondo modo sfrutta l’elevata capacità di assorbimento del biochar AMAZZONIA, utilizzandolo come vettore per inoculare concimi liquidi biologici o microrganismi specifici per esigenze particolari.
Il biochar AMAZZONIA si presta perfettamente ad un’azione sinergica con altri concimi liquidi per il benessere delle piante. Anche micorrize, batteri PGPR ed altri biostimolanti possono essere messi a disposizione delle radici della piante con una semplice tecnica di inoculazione usando il biochar amazzonia come vettore, con facilità
biochar
Per informazioni e richieste tecniche
info@medenergy.it
Via Giuseppe Meda n. 28
20141, Milano
Enti principali di riferimento
ICHAR, associazione italiana per il biochar fondata nel 2009.
www.ichar.org
IBI, International Biochar Initiative, ente internazionale con sede in USA fondato nel 2006.
www.biochar-international.org
Ithaka Institute, fondazione internazionale non-profit con sede principale in Svizzera e uffici in USA, Nepal e Australia.
www.ithaka-institute.org