uso in agricoltura
l’impiego in agricoltura

uso in agricoltura
L’IMPIEGO IN AGRICOLTURA

Il biochar è stato utilizzato per secoli e la sua ampia diffusione in Amazzonia nel passato è già una valida conferma della sua efficacia. Ma non è affatto l’unica. Soprattutto negli ultimi due decenni ricercatori di tutto il mondo hanno eseguito migliaia di sperimentazioni in svariati tipi di suolo in tutto il nostro pianeta, confermando che l’uso del biochar comporta diversi vantaggi, tra cui una migliore resa produttiva.
La maggior parte di queste sperimentazioni hanno utilizzato biochar non precedentemente arricchito con altri fertilizzanti, e quindi sfruttandone solo in parte le sue potenzialità. Le sperimentazioni eseguite sono state estremamente variegate. Hanno interessato suoli con differente livello di acidità, con diversa granulometria del terreno, in diversi climi, per diverse colture agricole. Ovviamente anche il quantitativo di biochar impiegato è stato uno dei parametri di studio, facendolo variare da valori minimi di circa 1 tonnellata per ettaro fino a 150 tonnellate ed oltre per ettaro. Sono stati confrontati anche diversi tipi di biochar, prodotti utilizzando diversi tipi di materie prime come residui di potature di alberi, canne di bambù, paglia di riso, gusci di noci di cocco, ma anche materie prime che in Italia non sono permesse, come pollina avicola e fanghi residui degli impianti di depurazione, confermando che non tutti i tipi di biochar danno gli stessi risultati.
In generale i risultati delle sperimentazioni hanno confermato che il biochar fa aumentare la fertilità del suolo, lo sviluppo vegetativo e le rese produttive, di norma in misura maggiore nei terreni con pH acido o neutro, in quelli più degradati o poveri di nutrienti e in suoli con granulometrie medie o grossolane.
Allo scopo di ottenere una sintesi dei risultati sull’incremento della resa produttiva legata all’uso del biochar, un gruppo internazionale di ricerca ha pubblicato nel 2011 una metanalisi statistica valutando 782 studi di ricerca pubblicati principalmente nei due anni precedenti, nel 2009 e nel 2010.
I risultati sono stati mediamente positivi, con un incremento medio delle rese pari al 10%, ma non sono mancati dati negativi, quasi sempre causati da tipi di biochar non adatti.
Tra i risultati positivi si segnala un incremento medio del 39% delle rese per dosi di biochar dell’ordine di 100 tonnellate per ettaro, cioè 100 grammi per metro quadrato.

Ad ogni modo la maggioranza di queste sperimentazioni non hanno tenuto conto di alcuni importanti fattori:
- il biochar non è un fertilizzante particolarmente ricco di nutrienti. Se fosse arricchito prima dell’uso, ad esempio con compost da residui organici, i vantaggi sarebbero ben superiori alla somma degli effetti dei singoli prodotti, cioè del solo biochar e del solo compost
- nelle singole sperimentazioni gli incrementi nelle rese sono stati valutati solo per il primo raccolto. Ma il biochar non è un fertilizzante soggetto ai fenomeni di dilavamento, e perciò basta applicarlo una volta sola. L’azione del biochar è a lungo termine, perché uno dei principali vantaggi del suo impiego è il miglioramento delle condizioni microbiologiche del terreno; con una giusta dose di biochar nel terreno, i microrganismi prospereranno e potranno mantenere vivo e fertile il terreno, continuando a dare ottime rese negli anni successivi.
- ci sono tecniche particolari, come ad esempio l’impiego di macchine seminatrici di precisione, che consentono di posizionare il biochar ed altri fertilizzanti insieme al singolo seme. In questo modo si può utilizzare un limitato quantitativo di biochar ottenendo ottime rese produttive.
Insomma, il biochar ha tutte le carte in regola per migliorare la fertilità dei campi agricoli e per consentire la riduzione dell’uso di concimi chimici.
E questa non è solo una speranza: i siti degli indios dell’Amazzonia confermano che, una volta che il terreno è miscelato con il carbone vegetale ed è ben preparato, si hanno effetti molto positivi sulla fertilità del terreno che durano secoli.
biochar
Per informazioni e richieste tecniche
info@medenergy.it
Via Giuseppe Meda n. 28
20141, Milano
Enti principali di riferimento
ICHAR, associazione italiana per il biochar fondata nel 2009.
www.ichar.org
IBI, International Biochar Initiative, ente internazionale con sede in USA fondato nel 2006.
www.biochar-international.org
Ithaka Institute, fondazione internazionale non-profit con sede principale in Svizzera e uffici in USA, Nepal e Australia.
www.ithaka-institute.org